CIAO RAGAZZI!
SPERO CHE ABBIATE IMPARATO TANTO ITALIANO IN CLASSE TUTTI INSIEME MA CHE, OLTRE A STUDIARE, ABBIATE ANCHE PASSATO DELLE ORE PIACEVOLI E CHE AVRETE DEI BEI RICORDI DEL SEMESTRE A FIRENZE E DELLE TANTE ORE A LEZIONE DI ITALIANO ... :)
VI AUGURO UN BUON RIENTRO A CASA, UN BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!
GRAZIE DI TUTTO
CIAOOOOOOOOOOOOOO
MARCELLA
PS se avete foto che volete mettere come post o commenti o saluti per gli altri FATELO !!!
PS2 Grazie per le foto di oggi e per quelle della lezione di cucina Ali!
PS3 Ma come sono alta...
CHE BRAVI I MIEI STUDENTI DI L3 !!
SONO FIERA DI VOI = )
mercoledì 12 dicembre 2012
lunedì 3 dicembre 2012
La TURANDOT di Puccini a Firenze!
Cari ragazzi, ecco la storia della Turandot, l'opera di Puccini che andremo a vedere domani alle 20:30 al Nuovo Teatro Comunale di Firenze.
Buona visione a tutti !
Atto I
Entro le mura della città di Pechino.
Una folla tumultuosa e pittoresca ascolta la lettura, da parte di un Mandarino, di un “tragico decreto’’: Turandot, la Pura, figlia dell’imperatore Altoum, andrà sposa a chi, di sangue reale, saprà risolvere tre enigmi che essa proporrà. Ma coloro che falliranno la prova, verranno decapitati: e questa è la sorte che attende, al sorger della luna, il giovanissimo Principino di Persia, l’ultimo degli sfortunati pretendenti. La folla, ebbra di sangue, esorta il boia a compiere la sua opera: nel tumulto che segue, un vecchio cieco, Timur, re tartaro spodestato, viene travolto, mentre la giovane schiava Liù, che lo guida, cerca invano di proteggerlo. In suo soccorso si slancia un giovane, Calaf (Il principe ignoto), che riconosce nel vecchio il padre di cui aveva perso le tracce: commosso, Timur sta per pronunciare il nome del figlio, ma questi lo prega di tacere, perché è braccato dai nemici. Rapidamente il vecchio racconta le proprie vicissitudini seguite ad una battaglia sfortunata ed indica in Liù la sua salvatrice: quando Calaf chiede alla schiava perché essa abbia accettato tante sofferenze, questa risponde che il solo motivo è un sorriso che il principe le rivolse un giorno nella reggia. Frattanto i preparativi dell’esecuzione eccitano ancor di più la folla che invoca la luna, perché si affretti a sorgere, ma quando giunge il corteo che reca il Principino di Persia al patibolo, la sua estrema gioventù, la sua bellezza ed il suo atteggiamento fiero commuovono il popolo che esorta Turandot a concedere la grazia. Calaf si unisce alla richiesta generale, maledicendo la crudeltà della principessa. Illuminata da un raggio di luna, Turandot appare per un breve istante, “incorporea, come una visione’’: subito tutti tacciono ed essa con un gesto regale conferma al boia la condanna, poi immediatamente scompare. Il principe ignoto è folgorato dalla sua bellezza e come inebetito si dirige verso il gigantesco gong, percuotendo tre volte il quale i pretendenti accettano di sfidare gli enigmi di Turandot. Invano Timur tenta di trattenerlo ricordandogli i suoi doveri di figlio, egli è irremovibile. È quindi la volta dei tre ministri Ping, Pang e Pong, che dapprima rivelano le atrocità che si commettono in nome della principessa; quindi tentano di sminuirne la bellezza; infine si dilungano sulla tremenda difficoltà degli enigmi. Calaf, esortato anche dalle Ombre dei pretendenti defunti, dichiara il suo amore per Turandot e la sua volontà di tentare la prova. L’ultimo tentativo di dissuasione è affidato a Liù, che rivela il suo amore per il principe, ma questi la invita a continuare ad assistere Timur, soprattutto se egli dovesse morire. Quindi in preda all’esaltazione amorosa fa echeggiare tre volte il gong invocando Turandot.
Atto II
Quadro primo: una vasta tenda decorata con figure cinesi.
Ping, Pong e Pang si lamentano delle condizioni della Cina insanguinata dalla crudeltà di Turandot, quindi si abbandonano alla nostalgia per la quieta vita di campagna e sognano di allontanarsi dalla corte, infine si augurano che un vero amore ponga fine al tragico gioco degli enigmi e trasformi il freddo cuore della principessa.
Quadro secondo: il magnifico piazzale della reggia.
Dal suo trono Altoum depreca il giuramento che l’ha costretto ad obbedire all’atroce patto impostogli dalla figlia e, stanco di sangue, invita il principe ignoto a non accettare la sfida, ma questi per tre volte ribadisce di voler affrontare la prova. Dopo che il Mandarino ha ripetuto il fatale decreto appare Turandot. Essa chiarisce i motivi che l’hanno spinta ad un gioco tanto sanguinario: il desiderio di vendicare l’ava Lo-u-ling, che un re tartaro sottomise, contro la sua volontà, ai propri desideri; quindi esorta lo straniero a non tentare la sorte, ricordandogli che “gli enigmi sono tre, la morte è una!’’. Ma prontamente Calaf replica: “Gli enigmi sono tre, una è la vita!’’. La sfida inizia ed il principe risolve i tre enigmi, rispondendo rispettivamente: “La Speranza’’, “Il Sangue’’ e “Turandot’’. Al grido di vittoria del giovane ed al tripudio della folla risponde la disperazione della principessa, che scongiura il padre di non consegnarla allo straniero: ma l’imperatore rifiuta, ricordando la sacralità del giuramento. Turandot si rivolge allora a Calaf: se sarà trascinata “a forza’’ fra le sue braccia, egli l’avrà, ma “cupa d’odio’’: è questo ciò che il giovane desidera? Il principe risponde di volerla “tutta ardente d’amore’’ e, fidando sul fatto che la sua identità è nota soltanto a Timur e Liù, propone a sua volta un solo enigma alla principessa: dica entro l’alba il suo nome, ed egli morrà.
ATTO III
Quadro primo: il giardino della reggia.
Nella notte Calaf ascolta gli araldi che annunciano un nuovo decreto di Turandot: nessuno deve dormire a Pechino, finché non sarà noto il nome del principe straniero. Ma egli è sicuro: “all’alba vincerò’’. Giungono Ping, Pong e Pang che tentano, prima con allettamenti e poi con minacce, di convincere il principe a svelare il proprio nome senza riuscirvi. Quindi Timur e Liù, sospettati di conoscere lo straniero, vengono trascinati in catene davanti a Calaf e Turandot: la principessa ordina che vengano torturati. Liù, per evitare al vecchio una prova tremenda, afferma di essere la sola a conoscere il nome e resiste stoicamente ai tormenti: prima di morire, confida che è l’amore a darle la forza di sopportare la tortura e rivolta alla principessa “cinta di gelo’’ le sussurra: “L’amerai anche tu’’. È quasi l’alba e Turandot e Calaf rimangono soli: il giovane la bacia ardentemente, la gelida principessa, turbata, ricorda il brivido provato al primo apparire di Calaf e confessa di sentirsi vinta dall’amore. Sicuro del suo trionfo, il principe rivela il proprio nome: con un improvviso scatto d’orgoglio Turandot si gloria di aver vinto la prova e di tenere la vita del giovane nelle proprie mani; quindi lo trascina di fronte al popolo.
Quadro secondo: l’esterno del palazzo imperiale.
Altoum, la corte, la folla di Pechino attendono la soluzione dell’enigma: Turandot annuncia che il nome del principe ignoto è Amore e i due amanti si stringono in un abbraccio appassionato fra il giubilo del popolo.
Buona visione a tutti !

Entro le mura della città di Pechino.
Una folla tumultuosa e pittoresca ascolta la lettura, da parte di un Mandarino, di un “tragico decreto’’: Turandot, la Pura, figlia dell’imperatore Altoum, andrà sposa a chi, di sangue reale, saprà risolvere tre enigmi che essa proporrà. Ma coloro che falliranno la prova, verranno decapitati: e questa è la sorte che attende, al sorger della luna, il giovanissimo Principino di Persia, l’ultimo degli sfortunati pretendenti. La folla, ebbra di sangue, esorta il boia a compiere la sua opera: nel tumulto che segue, un vecchio cieco, Timur, re tartaro spodestato, viene travolto, mentre la giovane schiava Liù, che lo guida, cerca invano di proteggerlo. In suo soccorso si slancia un giovane, Calaf (Il principe ignoto), che riconosce nel vecchio il padre di cui aveva perso le tracce: commosso, Timur sta per pronunciare il nome del figlio, ma questi lo prega di tacere, perché è braccato dai nemici. Rapidamente il vecchio racconta le proprie vicissitudini seguite ad una battaglia sfortunata ed indica in Liù la sua salvatrice: quando Calaf chiede alla schiava perché essa abbia accettato tante sofferenze, questa risponde che il solo motivo è un sorriso che il principe le rivolse un giorno nella reggia. Frattanto i preparativi dell’esecuzione eccitano ancor di più la folla che invoca la luna, perché si affretti a sorgere, ma quando giunge il corteo che reca il Principino di Persia al patibolo, la sua estrema gioventù, la sua bellezza ed il suo atteggiamento fiero commuovono il popolo che esorta Turandot a concedere la grazia. Calaf si unisce alla richiesta generale, maledicendo la crudeltà della principessa. Illuminata da un raggio di luna, Turandot appare per un breve istante, “incorporea, come una visione’’: subito tutti tacciono ed essa con un gesto regale conferma al boia la condanna, poi immediatamente scompare. Il principe ignoto è folgorato dalla sua bellezza e come inebetito si dirige verso il gigantesco gong, percuotendo tre volte il quale i pretendenti accettano di sfidare gli enigmi di Turandot. Invano Timur tenta di trattenerlo ricordandogli i suoi doveri di figlio, egli è irremovibile. È quindi la volta dei tre ministri Ping, Pang e Pong, che dapprima rivelano le atrocità che si commettono in nome della principessa; quindi tentano di sminuirne la bellezza; infine si dilungano sulla tremenda difficoltà degli enigmi. Calaf, esortato anche dalle Ombre dei pretendenti defunti, dichiara il suo amore per Turandot e la sua volontà di tentare la prova. L’ultimo tentativo di dissuasione è affidato a Liù, che rivela il suo amore per il principe, ma questi la invita a continuare ad assistere Timur, soprattutto se egli dovesse morire. Quindi in preda all’esaltazione amorosa fa echeggiare tre volte il gong invocando Turandot.
Atto II
Quadro primo: una vasta tenda decorata con figure cinesi.
Ping, Pong e Pang si lamentano delle condizioni della Cina insanguinata dalla crudeltà di Turandot, quindi si abbandonano alla nostalgia per la quieta vita di campagna e sognano di allontanarsi dalla corte, infine si augurano che un vero amore ponga fine al tragico gioco degli enigmi e trasformi il freddo cuore della principessa.
Quadro secondo: il magnifico piazzale della reggia.
Dal suo trono Altoum depreca il giuramento che l’ha costretto ad obbedire all’atroce patto impostogli dalla figlia e, stanco di sangue, invita il principe ignoto a non accettare la sfida, ma questi per tre volte ribadisce di voler affrontare la prova. Dopo che il Mandarino ha ripetuto il fatale decreto appare Turandot. Essa chiarisce i motivi che l’hanno spinta ad un gioco tanto sanguinario: il desiderio di vendicare l’ava Lo-u-ling, che un re tartaro sottomise, contro la sua volontà, ai propri desideri; quindi esorta lo straniero a non tentare la sorte, ricordandogli che “gli enigmi sono tre, la morte è una!’’. Ma prontamente Calaf replica: “Gli enigmi sono tre, una è la vita!’’. La sfida inizia ed il principe risolve i tre enigmi, rispondendo rispettivamente: “La Speranza’’, “Il Sangue’’ e “Turandot’’. Al grido di vittoria del giovane ed al tripudio della folla risponde la disperazione della principessa, che scongiura il padre di non consegnarla allo straniero: ma l’imperatore rifiuta, ricordando la sacralità del giuramento. Turandot si rivolge allora a Calaf: se sarà trascinata “a forza’’ fra le sue braccia, egli l’avrà, ma “cupa d’odio’’: è questo ciò che il giovane desidera? Il principe risponde di volerla “tutta ardente d’amore’’ e, fidando sul fatto che la sua identità è nota soltanto a Timur e Liù, propone a sua volta un solo enigma alla principessa: dica entro l’alba il suo nome, ed egli morrà.
ATTO III
Quadro primo: il giardino della reggia.
Nella notte Calaf ascolta gli araldi che annunciano un nuovo decreto di Turandot: nessuno deve dormire a Pechino, finché non sarà noto il nome del principe straniero. Ma egli è sicuro: “all’alba vincerò’’. Giungono Ping, Pong e Pang che tentano, prima con allettamenti e poi con minacce, di convincere il principe a svelare il proprio nome senza riuscirvi. Quindi Timur e Liù, sospettati di conoscere lo straniero, vengono trascinati in catene davanti a Calaf e Turandot: la principessa ordina che vengano torturati. Liù, per evitare al vecchio una prova tremenda, afferma di essere la sola a conoscere il nome e resiste stoicamente ai tormenti: prima di morire, confida che è l’amore a darle la forza di sopportare la tortura e rivolta alla principessa “cinta di gelo’’ le sussurra: “L’amerai anche tu’’. È quasi l’alba e Turandot e Calaf rimangono soli: il giovane la bacia ardentemente, la gelida principessa, turbata, ricorda il brivido provato al primo apparire di Calaf e confessa di sentirsi vinta dall’amore. Sicuro del suo trionfo, il principe rivela il proprio nome: con un improvviso scatto d’orgoglio Turandot si gloria di aver vinto la prova e di tenere la vita del giovane nelle proprie mani; quindi lo trascina di fronte al popolo.
Quadro secondo: l’esterno del palazzo imperiale.
Altoum, la corte, la folla di Pechino attendono la soluzione dell’enigma: Turandot annuncia che il nome del principe ignoto è Amore e i due amanti si stringono in un abbraccio appassionato fra il giubilo del popolo.
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GIOVANNI DA VERRAZZANO - EXTRA CREDIT !!
Cari ragazzi,
mettete qui i vostri commenti se siete riusciti ad andare alla conferenza:
1- cosa ho imparato?
2- mi è piaciuta la conferenza, e perché ?
mettete qui i vostri commenti se siete riusciti ad andare alla conferenza:
1- cosa ho imparato?
2- mi è piaciuta la conferenza, e perché ?
giovedì 29 novembre 2012
VIVA LA PAPPA COL POMODORO!! - la nostra lezione di cucina
La lezione di cucina con voi mi è piaciuta molto, e spero anche a voi!
Una delle cose che abbiamo cucinato, e mangiato!, insieme è la famosa e FIORENTINISSIMA PAPPA COL POMODORO =)
E grazie a Ludovica ora sappiamo qualcosa in più della cultura letteraria e televisiva italiana.
Ed ecco a voi RITA PAVONE che canta VIVA LA PAPPA COL POMODORO, era il lontano 1964. Tutti gli italiani conoscono la Pappa col pomodoro grazie a lei ed al famoso libro IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA. Chiedete a qualche italiano se si ricorda di loro...
Buon ascolto e buon divertimento col karaoke =)
Una delle cose che abbiamo cucinato, e mangiato!, insieme è la famosa e FIORENTINISSIMA PAPPA COL POMODORO =)
E grazie a Ludovica ora sappiamo qualcosa in più della cultura letteraria e televisiva italiana.
Ed ecco a voi RITA PAVONE che canta VIVA LA PAPPA COL POMODORO, era il lontano 1964. Tutti gli italiani conoscono la Pappa col pomodoro grazie a lei ed al famoso libro IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA. Chiedete a qualche italiano se si ricorda di loro...
Buon ascolto e buon divertimento col karaoke =)
Viva la pa-pa-pap-pa
col po-po-po-po-po-po- pomodoro
Viva la pa-ppa-pa-ppa
che è un ca-po-po-po-po-lavoro
Viva la pa pa-pa-pa-pa
col po-po-po-modor
La storia del passato
ormai ce l'ha insegnato
che un popolo affamato
fa la rivoluzion.
ragion per cui affamati
abbiamo combattuto
perciò buon appetito
facciamo colazion.
Viva la pa-pa-pa-ppa
col po-po-po-po-po-po-pomodoro
Viva la pa-pa-pa-ppa
che è un ca-po-po-po-po-lavoro
Viva la pa-pa-pa-ppa
col po-po-po-modor
La pancia che borbotta
è causa del complotto
è causa della lotta
abbasso il direttor.
La zuppa ormai l'è cotta
e noi cantiamo tutti
vogliamo detto fatto
la pappa al pomodor
Viva la pa-pa-pa-ppa
col po-po-po-po-po-po-po-modoro.
Viva la pa-pa-pa-ppa
ch è un ca-po-po-po-po-lavoro
Viva la pa-pa-pa-ppa-ppa
col po-po-po-modooooor
col po-po-po-po-po-po- pomodoro
Viva la pa-ppa-pa-ppa
che è un ca-po-po-po-po-lavoro
Viva la pa pa-pa-pa-pa
col po-po-po-modor
La storia del passato
ormai ce l'ha insegnato
che un popolo affamato
fa la rivoluzion.
ragion per cui affamati
abbiamo combattuto
perciò buon appetito
facciamo colazion.
Viva la pa-pa-pa-ppa
col po-po-po-po-po-po-pomodoro
Viva la pa-pa-pa-ppa
che è un ca-po-po-po-po-lavoro
Viva la pa-pa-pa-ppa
col po-po-po-modor
La pancia che borbotta
è causa del complotto
è causa della lotta
abbasso il direttor.
La zuppa ormai l'è cotta
e noi cantiamo tutti
vogliamo detto fatto
la pappa al pomodor
Viva la pa-pa-pa-ppa
col po-po-po-po-po-po-po-modoro.
Viva la pa-pa-pa-ppa
ch è un ca-po-po-po-po-lavoro
Viva la pa-pa-pa-ppa-ppa
col po-po-po-modooooor
giovedì 22 novembre 2012
Le Smammas
Cari ragazzi
ecco alcune mamme italiane arrabbiate! Ma sono mamme-cantanti...
Che cosa hanno in comune con le vostre?
Ed ecco la loro intervista...
ecco alcune mamme italiane arrabbiate! Ma sono mamme-cantanti...
Che cosa hanno in comune con le vostre?
Ed ecco la loro intervista...
martedì 30 ottobre 2012
I mestieri delle donne
Ecco il video della canzone LE DONNE di Fabri Fibra che abbiamo visto e ascoltato in classe oggi.
Guardate di nuovo e cercate di pensare tutti i nomi possibili dei lavori che fanno le donne che appaiono nel video.
Buon lavoro e buon ascolto!
Guardate di nuovo e cercate di pensare tutti i nomi possibili dei lavori che fanno le donne che appaiono nel video.
giovedì 25 ottobre 2012
Associazione Il cortile
Lunedì 22 ottobre abbiamo ricevuto la piacevole visita dei signori dell'Associazione il Cortile. Sono stati molto carini e credo che anche voi, dopo i primi momenti di timidezza, vi siate divertiti a parlare con loro!
Bravi ragazzi :)
Ecco alcune foto dell'incontro: non mi ricordo i nomi ma mi AIUTERETE VOI raccontando chi sono, cosa fanno e facevano e cosa vi hanno detto - con il prossimo POST :)
La signora ... con Daniel, Ruben e Alfredo (i suoi nipotini !)
Il signor ... con Danica, Arielle e Natalia (Buongiorno!)
Il signor ... con Nicole, Michael e Paige
La signora ... Con Alisa, Teresa, Sara e Megan (una miniera di oggetti preziosi!)
La signora ... con Michaela, Karam e Nayoung (scusa per la foto Nayoung !)
La signora ... con Stephanie, Marisela e Crystal
Bravi ragazzi :)
Ecco alcune foto dell'incontro: non mi ricordo i nomi ma mi AIUTERETE VOI raccontando chi sono, cosa fanno e facevano e cosa vi hanno detto - con il prossimo POST :)
La signora ... con Daniel, Ruben e Alfredo (i suoi nipotini !)
Il signor ... con Danica, Arielle e Natalia (Buongiorno!)
Il signor ... con Nicole, Michael e Paige
La signora ... Con Alisa, Teresa, Sara e Megan (una miniera di oggetti preziosi!)
La signora ... con Michaela, Karam e Nayoung (scusa per la foto Nayoung !)
La signora ... con Stephanie, Marisela e Crystal
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